RISCHIO CARDIOMIOPATIE

Perché fare il test

Studi scientifici dimostrano che circa il 50% degli arresti cardiaci insorge in individui senza una patologia cardiaca conosciuta; tuttavia, numerosi studi hanno evidenziato una predisposizione genetica allo sviluppo di cardiomiopatie, in particolare, è stato dimostrato che individui con storia familiare di morte cardiaca improvvisa (SCD) ha il 50% di rischio aumentato di sviluppare una SCD.
Le cardiomiopatie rappresentano un insieme di patologie causate da anomalie strutturali e funzionali del muscolo cardiaco, che hanno conseguenze sul funzionamento del miocardio. Il test è indicato in soggetti che presentano familiarità di SCD o patologie cardiache. Il test è anche consigliato nei soggetti giovani (minori di 40 anni) con sintomatologia cardiaca idiopatica, con quadro clinico sospetto per anomalie del QT o del ritmo cardiaco. La possibilità di individuare i soggetti con rischio aumentato di cardiomiopatie consente di mettere in atto eventuali interventi terapeutici e pianificare programmi di prevenzione e follow-up specifici. Il test consente di confermare un sospetto di cardiomiopatia e di individuare l’eventuale presenza di mutazioni familiari.

Cosa vede il test

I test permettono di individuare, nei geni indagati, piccole variazioni di sequenza quali: singoli cambiamenti nucleotidici, inserzioni e delezioni di poche paia di basi. Le variazioni di sequenza nei geni individuati possono predisporre ad una limitata capacità funzionale del cuore che si manifesta con differenti sintomi e complicanze, anche gravi, quali: fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, stroke, aritmie ventricolari maligne e morte improvvisa.

Come si svolge il test

Il test genetico consiste nell’esecuzione di un prelievo di sangue, nell’estrazione del DNA genomico e nell’analisi dell’intera sequenza codificante e relative giunzioni esone/introne di diversi geni, in relazione al fenotipo clinico specifico. L’analisi è condotta con tecnologia NGS.

Quali patologie indaga il test

È un insieme di disturbi del muscolo cardiaco in cui i ventricoli si dilatano ma non sono in grado di pompare una quantità sufficiente per le necessità dell’organismo, causando un’insufficienza cardiaca.
Geni indagati: ABCC9, ACTC1, ACTN2, ANKRD1, BAG3, CRYAB, CSRP3, DES, DMD, DSG2, DTNA, EYA4, GATAD1, LAMA4, LDB3, LMNA, MYBPC3, MYH6, MYH7, MYPN, NEBL, NEXN, PKP2, PLN, PRDM16, PSEN1, PSEN2, RAF1, RBM20, SCN5A, SDHA, SGCD, TCAP, TMPO, TNNC1, TNNI3, TNNT2, TTN, VCL
È un gruppo eterogeneo di malattie tutte causate da una alterata funzione dei mitocondri. Le malattie mitocondriali hanno un coinvolgimento multi-organo e possono coinvolgere il cuore associata spesso a cardiopatia dilatativa o ipertrofica a esordio tardivo, che in genere progredisce con insufficienza cardiaca.
Geni indagati: ADCK3, AGK, COA3, COA5, COQ7, COX14, COX20, DNAJC19, ELAC2, FXN, GTPBP3, MCEE, MMAA, MMAB, MMACHC, MMADHC, MRPL3, MRPL44, MUT, NDUFAF5, PCCA, PCCB, SDHD, SLC19A2
È una malattia rara, che si sviluppa già nella formazione degli embrioni a causa di fattori genetici, in cui le trabeculum miocardiche si formano con recessi tra di loro e densità muscolare diversa. La malattia può causare dispnea, insufficienza cardiaca, dolore toracico e fibrillazione atriale.
Geni indagati: MYH6, MYH7, MYPN
È una malattia del miocardio ventricolare caratterizzata dalla presenza di zone di fibrosi in sostituzione del tessuto miocardico in alcune aree della parete del ventricolo destro e/o sinistro e da dilatazione degli stessi. La CMA è tra le cause più frequenti di morte improvvisa tra i giovani atleti.
Geni indagati: CTNNA3, DSC2, DSG2, DSP, GATAD1, JUP, PKP2, PSEN1, PSEN2, RYR2, TCAP, TGFB3, TGFBR1, TGFBR2, TGFBR3, TMEM43
È una condizione in cui il muscolo cardiaco si ispessisce, diventando ipertrofico, in assenza di dilatazione dei ventricoli. Le possibili manifestazioni sono: aritmie, sintomi dall’ostruzione dell’efflusso del sangue dal ventricolo sinistro, da scompenso cardiaco e da ischemia miocardica. Nelle cardiomiopatie ipertrofiche il ventricolo sinistro diviene meno elastico e ha quindi una ridotta capacità di accogliere il sangue proveniente dai polmoni; il risultato è una riduzione della quantità di sangue pompata dal cuore.
Geni indagati: ACTC1, ACTN2, CALR3, CAV3, CSRP3, DTNA, FLNC, GLA, ILK, JPH2, MYBPC3, MYH6, MYH7, MYL2, MYL3, MYLK2, MYOZ2, MYPN, NEBL, NEXN, PLN, RBM20, TCAP, TNNI3, TNNT2, TPM1, TTN

Tipologie di test disponibili

  • Cardiomiopatia Dilatativa
  • Cardiomiopatia Mitocondriale
  • Cardiomiopatia Aritmogena e Cardiomiopatia non Compressa
  • Cardiomiopatia Ipertrofica

Tempi di refertazione

Risultati in 45 giorni lavorativi.

Sensibilità e specificità

Sensibilità e specificità analitiche >99%.

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